Le prime tracce di insediamenti umani in edifici naturali quali caverne, grotte e rifugi rupestri sono da ricercarsi all'incirca ad un milone di anni fa con la comparsa dell'Homo Erectus. Ciò avviene perchè l'uomo si rende conto di dover proteggersi dalle intemperie, dagli inverni rigidissimi e da una natura piena di insidie.
Con questo piccolo, ma non poco importante passo, l'uomo per la prima volta fa delle modifiche all'ambiente circostante, allora ancora incontaminato, adattando l'involucro naturale della grotta all'esistenza umana. Infatti questi interni bui, molto protettivi, informi, sono stati scheggiati, dipinti, incisi, riempiti di cose portate da fuori, ''addomesticati'' dalla presenza umana. Di conseguenza queste abitazioni hanno perso la loro naturalità, sono state artificializzate dagli interventi umani, rappresentando una ''pre-architettura''.
Inoltre le grotte paleolitiche non sono soltanto dei luoghi di semplice vita quotidiana, ma delle vere e proprie "gallerie d'arte" dove l'uomo poteva sfogare la propria creatività con disegni e incisioni. Di questa consuetudine abbiamo diverse testimonianze concentrate soprattutto nell'europa meridionale.
In Italia:
- Grotte dei Bassi Rossi (Liguria)
- Grotta Guattari (Lazio)
- Grotte di Pertosa (Calabria)
- Grotte dell'Addaura (Sicilia)
In Spagna:
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